Come fare un Business Plan - Parte 4
A cura del Dott. Astolfi, Docente in area Finanza
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Nella comprensione degli elementi successivi, si invita il lettore a richiamarsi alla struttura grafica della Fig.4 presente nel precedente articolo (Come fare un Business Plan - parte 2).
MOL o EBITDA
Il Margine Operativo Lordo, o come spesso viene indicato nei prospetti di derivazione anglosassone EBITDA (Earnings Before Interest, Taxes, Depreciation and Amortization), costituisce il primo risultato reddituale del processo di formazione del BP. Si precisa, in questo contesto, che nel processo di costruzione di un BP non si pone il problema (come invece avviene nell’analisi consuntiva di bilancio) di suddividere l’area della gestione tipica o caratteristica da quella della gestione atipica, in quanto tutte le voci di previsione sono considerate depurate dell’influenza della gestione atipica che non forma oggetto di valutazione del BP e quindi anche dell’analisi degli investimenti (intesi sempre come caratteristici).
Ammortamenti Gli ammortamenti sono la logica conseguenza della pianificazione degli investimenti, pertanto si giunge facilmente alla determinazione degli stessi e quindi del Reddito Operativo (EBIT: Earnings Before Interest, Taxes).
Il piano di ammortamenti potrà essere determinato privilegiando il calcolo sulla base dei coefficienti determinati dalla legislazione fiscale vigente (del paese ove avrà sede l’iniziativa oggetto del BP), oppure avendo come parametro il grado di utilizzo degli investimenti fissi in funzione all’andamento della produzione o vendita. Il principio di ammortamento calcolato in relazione all’usura fisica (nel caso di beni materiali), all’obsolescenza economica causata dal superamento delle tecnologie di prodotto/processo o all’utilizzo (nel caso di altri beni), non dovrebbe seguire le aliquote indicate dalle tavole fiscali ed inoltre non mantenersi costanti ma mutare negli “n” periodi della previsione in relazione alla variazione delle cause che hanno contribuito ad un loro maggior utilizzo (vendite, produzione, ecc.).
Tuttavia, nella vita delle imprese le disposizioni impartite dalle autorità fiscali assumono sempre una tale rilevanza che, anche negli schemi di conto economico previsionale, l’ammortamento è supposto costante, secondo quanto disposto dalla normativa fiscale corrente.
Inoltre, l’adozione del primo metodo, potrebbe creare dei grossi problemi nella determinazione del reddito imponibile, e quindi delle imposte da corrispondere, in quanto l’eventuale adozione di un’aliquota di ammortamento superiore a quelle prevista dalla normativa fiscale implicherebbe anche il calcolo di una quota di imposte da differire con immediate ripercussioni sui prospetti economico-finanziari futuri.
E’ chiaro che questo modo di procedere comporterebbe una maggiore complessità nella formulazione dei modelli del BP, non sempre ricambiata da una maggiore efficacia nella presa delle decisioni. Si comprende come a volte sia meglio tralasciare certe complessità di calcolo quando il loro maggior affinamento non contribuisce a creare maggiori benefici nella valutazione d’insieme dell’iniziativa imprenditoriale.
Leasing
Occorre fare una precisazione sul leasing. Il nostro ordinamento civilistico e fiscale, considera i beni acquistati in leasing come beni di terzi in affitto e le rate del finanziamento come un impegno al pagamento di canoni periodici. Per questa ragione, i canoni, vengono iscritti in bilancio nella sezione dei “costi di produzione” (B) sotto la voce per godimento beni di terzi “B.8)”, in linea con tutto il principio ispiratore della nostra legislazione che vuole il titolare del diritto in posizione diversa da chi detiene il solo “possesso”.
Nello Stato Patrimoniale, quindi, il valore del bene in leasing viene evidenziato attraverso l’esposizione monetaria dell’impegno tra i conti d’ordine (pari alla somma dei canoni residui da pagare)2. Tuttavia, quando si formula un BP - su indicazione anche dei principi contabili internazionali (IAS/IFRS) -, il leasing deve essere considerato alla stessa stregua del debito finanziario e, in contropartita, il bene oggetto del leasing deve essere iscritto tra le poste dell’attivo per il medesimo valore del debito. Così i canoni del leasing, onorati nel corso degli esercizi, determinano una diminuzione del valore iscritto nell’attivo potendosi associare (a livello di competenza economica) all’ammortamento per lo stesso bene.
Nel processo di formazione di un BP, dal momento che tra gli obiettivi fondamentali che si pone il management attraverso il suo uso c’è anche quello di effettuare la valutazione degli investimenti necessari per l’avvio dell’iniziativa, si comprende l’importanza di inserire negli schemi prospettici, economico-finanziari, il valore del bene in leasing, tra le attività immobilizzate, al pari di un acquisto ordinario dell’investimento e considerare i canoni al pari delle quote di ammortamento. Questa assimilazione all’investimento ordinario agevolerà di molto i processi valutativi di molti indicatori sia reddituali che finanziari sebbene il tempo di recupero del debito, contrattualmente stabilito con la società di leasing, potrebbe differire dal piano di ammortamento fiscale o tecnico.
Il Criterio da seguire nella allocazione delle voci di un BP
Come si sarà notato, gli schemi di formazione della macro-area “GESTIONE CARATTERISTICA” del Conto Economico previsionale sono resi flessibili in quanto si lascia libero il redattore di attuare la riclassificazione che ritiene più utile per l’indagine conoscitiva che alla base del suo obiettivo. Infatti, si potrebbe scegliere uno schema riclassificatorio che privilegi:
a | il maggiore o minore grado di relazione diretta che sussiste tra i componenti di costo (caratteristici) con i Ricavi (R) o con i livelli di Produzione (P). In questa ipotesi potrebbe adottarsi un modello riclassificatorio che riproduca, con rigorosità matematica, un ordine delle voci di costo in funzione del decrescere del coefficiente di correlazione rispetto a “R” o a “P”; |
b | il legame funzionale (costi industriali-produttivi, commerciali, amministrativi, altro); |
c | una combinazione dei due. |
2. Al netto anche dell’eventuale maxicanone corrisposto dall’impresa al momento della stipula contrattuale.
−> Per maggiori approfondimenti leggi anche l'Articolo:
Come fare un Business Plan - Parte 1
Come fare un Business Plan - Parte 2
Come fare un Business Plan - Parte 3
Come fare un Business Plan - Parte 5
Come fare un Business Plan - Parte 6
Come fare un Business Plan - Parte 7
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