Gli argomenti del master in Finanza
Gli argomenti del Master in Finanza e Controllo
:: A cura della Redazione Scientifica MELIUSform ::
Gli argomenti contenuti nei programmi di un Master Finanza o in area Finanza e Controllo possono variare in ragione del livello di specializzazione che si intende erogare attraverso l’evento formativo, e il grado di competenze professionali pratiche che si vorrebbe trasferire ai partecipanti.
A causa di tutte queste variabili, è dunque impossibile identificare in maniera univoca un programma “perfetto”; tuttavia, è sicuramente possibile identificare delle linee generali che ci consentono di riconoscere un programma di ottimo livello qualitativo e che garantisca ai partecipanti l’acquisizione di competenze effettivamente ed immediatamente spendibili in azienda.
Argomenti del Master in Finanza: prospetto generale
Innanzitutto, non è possibile approfondire le materie economiche e finanziarie se si prescinde dalla conoscenza, interpretazione e valutazione dei dati di Bilancio di un’azienda o più semplicemente dei prospetti rivenienti dalla Contabilità Generale (COGE).
Qualunque sia il contesto aziendale in cui si lavora, sia il Bilancio che le informazioni nascenti dalla Contabilità Generale (ed in particolare l’analisi dei suoi prospetti di informazione economica-finanziaria) costituiscono la base di partenza per avviare qualunque processo operativo (programmazione) e strategico (pianificazione) in impresa e per prendere decisioni consapevoli nella gestione economica e finanziaria nel suo complesso e nell’ambito delle singole aree funzionali (1).
L’approccio a questi temi deve essere fatto con un taglio non “ragionieristico” ma “aziendalistico”, affinché i contenuti possano essere resi accessibili anche a figure che provengano non solo da una preparazione economico-finanziaria o dalle funzioni Finance o Controllo di Gestione, ma anche da esperienze diverse o da altri ruoli di responsabilità funzionale in impresa, e che sentano fortemente l’esigenza di accrescere le loro competenze sia per allargare le proprie possibilità di career prospects sia per condividere la crescita e lo sviluppo di un’impresa con la proprietà e con i vertici aziendali, adottando quel linguaggio comune (appunto economico e finanziario) che accelera tutti i processi decisionali.
Pertanto, un buon Master, in quest’area, deve affrontare in modo trasversale tutti i temi dell’amministrazione, della finanza aziendale e del controllo di gestione offrendo al partecipante il non comune vantaggio di possedere, al termine del percorso formativo, le chiavi di gestione e governo dell’impresa in un quadro integrato ed unitario.
Le esercitazioni in un master in finanza
Un importante aspetto, che garantisce un apprendimento ed una spendibilità ottimali, è inoltre rappresentato dai momenti esercitativi. Un Master di qualità, dunque, deve contenere al suo interno numerose esercitazioni pratiche ed operative - possibilmente con il supporto di software come Excel®, il cui uso nei sistemi di programmazione e pianificazione economico-finanziaria è molto diffuso. Attraverso queste esercitazioni si conduce step by step ed intuitivamente il partecipante verso una visione integrata del ‘sistema impresa’. D’altra parte, nella formazione di oggi, è proprio questo tipo di approccio che viene maggiormente ricercato dalle aziende private (e speriamo presto anche dalla Pubblica Amministrazione), in quanto si sta facendo sempre più strada la convinzione che sia proprio la interdisciplinarietà delle competenze economiche e finanziarie, tra il personale operativo e dirigenziale, a facilitare l’accelerazione dei flussi informativi interni e quindi la riduzione dei tempi nei processi decisionali (fattore strategico di successo per l’impresa).
Un programma didattico ben fatto, inoltre, deve contenere dei moduli che approccino le logiche di analisi e valutazione economica e finanziaria in modo da pervenire ad una comprensione progressiva ed unitaria del “pianeta impresa”.
Conclusioni
Come evidenziato dal grafico, partire da una buona conoscenza dell’amministrazione e delle regole che governano la formazione dei bilanci d’impresa, crea al partecipante la conoscenza di base che costituisce le fondamenta su cui costruire e consolidare le competenze più specialistiche in materia economica (2 e 4) e finanziaria (3 e 5) e soprattutto la capacità di comprendere in che modo alcune tecniche di gestione dell’impresa impattino con i processi di programmazione (4 e 5) e pianificazione strategica (2 e 3) e nell’ambito di questi con il sistema decisionale (output).
In conclusione, l’armonia con cui i temi vengono proposti nel programma (anche grazie all’uso di esercitazioni caratterizzati dalla difficoltà crescente) facilita, come si è detto, non solo la comprensione del sistema-impresa nella sua unitarietà, ma deve poter permettere al partecipante di acquisire anche una maggiore consapevolezza e comprensione delle tecniche più specialistiche (analisi finanziarie, sistemi di previsione, tecniche di budgeting, ecc.) che devono essere messe in atto in impresa al momento di svolgere determinate azioni operative o strategiche.
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