A cura della Dott.ssa Jasmin Valeria Di Crescenzo partecipante dell'Executive Master in Giurista d'Impresa.


NewCo: la correlazione tra il bilancio di esercizio e la dichiarazione di mantenimento dei requisiti.

Spesso nella cronaca finanziario – economica si parla di NewCo. Ma cosa si intende?

Con tale termine, di origine anglosassone, si indicano quelle aziende che affrontano un rilevante processo di rinnovamento e/o ristrutturazione, ma ci si riferisce altresì a progetti legati al lancio di start up innovative.

Tradizionalmente le New Company nascono da aziende pre - esistenti, le quali hanno la necessità di ripulire il proprio “core business”. Si potrebbero quindi definire come società di nuova costituzione, derivanti da ristrutturazioni aziendali.

Tuttavia, come precisato poc’anzi, l’ambito applicativo del termine è particolarmente esteso ed include anche le start up.

Di recente diffusione, il fenomeno della start up innovativa, sta prendendo sempre più piede anche sul territorio nazionale.

Essa può essere definita come un’impresa giovane, ad alto contenuto tecnologico, con notevoli potenzialità di crescita e, per tale motivo, rappresenta uno dei punti chiave della politica industriale italiana.

Il D.L. 179/2012 ha introdotto alcune misure specifiche a sostegno di tale tipologia di impresa, per supportarle durante tutto il loro ciclo di vita – nascita, crescita, maturità -.

Ai sensi della normativa di riferimento, una start up innovativa, è una società di capitali che abbia dei requisiti oggettivi, tra cui, la residenza in Italia, o in un altro Paese dello Spazio Economico Europeo, ma con sede produttiva o filiale in Italia; che sia un nuova impresa o costituita da non più di 5 anni; che abbia un fatturato annuo non inferiore a 5 milioni di euro; che non sia quotata; che non distribuisca utili; che abbia come oggetto sociale esclusivo o prevalente lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di un prodotto o servizio ad alto valore tecnologico; infine, che non sia il risultato di una fusione, scissione o cessione di ramo d’azienda.

Oltre ai requisiti oggettivi, è richiesta la presenza di almeno 1 di 3 requisiti soggettivi e/o alternativi, tra i quali: sostiene spese in R&S e innovazione pari o maggiori al 15% del valore tra fatturato e costo della produzione; impiega personale altamente qualificato, in possesso di dottorato di ricerca o che sta svolgendo dottorato di ricerca presso un’università italiana o estera, oppure che sia in possesso di laurea e che abbia svolto, almeno da un triennio, attività di ricerca certificata; è titolare, depositaria o licenziataria di almeno un brevetto o titolare di un software registrato.

Essendo la start up comunque una società di capitali, essa è soggetta alla redazione, approvazione e deposito del bilancio di esercizio.

Il bilancio è l’insieme dei documenti contabili che un’impresa deve redigere periodicamente, ai sensi di legge, allo scopo di perseguire il principio di verità ed accertare in modo chiaro, veritiero e corretto la propria situazione patrimoniale e finanziaria, al termine del periodo amministrativo di riferimento, nonché il risultato economico dell’esercizio stesso.

Il bilancio si compone essenzialmente di tre parti: lo Stato Patrimoniale, il Conto Economico e la Nota integrativa.

Per le Start up innovative è previsto, in aggiunta, anche il deposito della dichiarazione di mantenimento dei requisiti, che consente loro di rimanere iscritte nella sezione speciale e di godere quindi dei benefici previsti dalla legge.

I requisiti alternativi o, come dice la norma ulteriori, devono essere descritti nella nota integrativa al bilancio, oppure nelle annotazioni in calce allo stato patrimoniale.

Nello specifico, entro 30 giorni dall’approvazione del bilancio e comunque entro sei mesi dalla chiusura di ciascun esercizio, il rappresentante legale deve attestare, mediante autocertificazione, il mantenimento del possesso dei requisiti previsti dalla normativa, depositando tale dichiarazione, con apposita domanda telematica, presso il Registro delle imprese.

La ratio dell’adempimento consiste nel confermare il possesso iniziale ed il mantenimento successivo dei requisiti, che sono condizione fondamentale per il godimento delle agevolazioni previste dalle disposizioni normative, talché la legge prevede che il mancato deposito dell’autocertificazione nei termini previsti sia equiparata alla perdita dei requisiti ai fini della cancellazione d’ufficio dalla sezione speciale (art. 25, comma 16 D.L. n. 179/2012).

Va ribadito, infine, che l’adempimento presuppone sempre la preventiva approvazione del bilancio d’esercizio. Non è possibile, infatti, depositare la dichiarazione se il bilancio di esercizio non è stato approvato.

Da ciò ne discende, quindi, una diretta correlazione tra il bilancio, necessario per l’impresa, per informare il mondo esterno della sua situazione patrimoniale, finanziaria ed economica e la dichiarazione dei requisiti essenziali, imprescindibile per il godimento delle agevolazioni rivolte alla stessa start up.


 

BIBLIOGRAFIA

 

D.L. n. 179/2012

Camera di Commercio di Roma

Ministero dello Sviluppo Economico