L'educazione finanziaria in Italia

Secondo alcune ricerche, gli italiani risultano essere un popolo di risparmiatori, tanto che la liquidità dei conti correnti anno dopo anno sta aumentando, ma sono poco propensi agli investimenti.

I fattori possono essere molteplici, tra cui quelli di natura soggettiva, ma indubbiamente uno dei fattori oggettivi che influenzano i cittadini italiani a non investire e piuttosto lasciare i contanti “sotto il materasso”, è quello psicologico.

Ciò vuol dire che gli italiani sono poco inclini al rischio, preferendo quindi la liquidità a qualsiasi altro strumento finanziario, ma allo stesso tempo senza conoscere l’effetto dell’inflazione.

Proprio per questo motivo risulta essere importante la finanza comportamentale, in quanto il guadagno e la perdita della stessa consistenza, sono visti in maniera molto diversa. L’avversione alla perdita si manifesta in quelle persone che si tengono distanti da situazioni identificate come rischiose, dando quindi maggiore importanza alla perdita.

Da un punto di vista umano è più che normale e comprensibile, ma da un punto di vista razionale e finanziario non si può dire altrettanto.

Il tutto, è una conseguenza del livello culturale finanziario del nostro Paese.

Infatti l’Italia, dal punto di vista dell’Educazione Finanziaria, è in impressionante ritardo rispetto al resto dei Paesi Europei.

Questa è risultata essere una questione molto trascurata, in quanto anziché cercare di trarne vantaggio approfittando quindi di opportunità che potevano presentarsi, rischia di avere delle gravi conseguenze sulla vita delle persone.

I dati rilasciati dall’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE), la cui missione è quella di promuovere politiche che mirano ad arricchire e potenziare il benessere economico e sociale dei cittadini, non sono molto rassicuranti.

Quanto emerso, è che gli studenti italiani si classificano tra i peggiori nelle competenze di base di educazione finanziaria, ma più in generale non riguarda soltanto questa categoria, poiché anche nelle altre fasce di età risultiamo avere un livello inadeguato di conoscenze.

Avere scarse competenze finanziarie è un problema tale, che anche le nostre preferenze, attitudini e motivazioni, possono esporci al rischio di commettere scelte non ottimali e quindi che possono minare il benessere, in quanto la Finanza ci accompagnerà per tutta la durata della vita.

Inoltre, l’avvento della pandemia, ha fatto emergere ancor di più le scarse abilità in ambito economico e finanziario che ci sono in Italia.

È quindi necessario compiere un significativo balzo in avanti.

Ovviamente, l’Educazione Finanziaria non rappresenta uno strumento in grado di risolvere ogni tipo di crisi, ma può essere un mezzo attraverso il quale proteggere e sfruttare al meglio il patrimonio economico individuale e sociale.

Questo tema si sta dunque rilevando sempre più importante e lo sarà soprattutto in ottica futura, in quanto le nuove generazioni dovranno affrontare grandi complessità, come ad esempio:

  • la pensione;
  • Il debito pubblico italiano sempre più elevato;
  • Il mercato del lavoro in continua evoluzione/trasformazione;
  • I pagamenti sempre più digitali con più rischio di truffe.

Come accennato precedentemente, i giovani italiani rappresentano la categoria maggiormente in ritardo e per questo, sarà sicuramente importante iniziare a trasmettere quanto prima, le conoscenze finanziarie utili, in grado di garantire un futuro più dignitoso.

Per cercare ridurre questo gap, le iniziative e le strategie che si possono mettere in pratica sono molteplici.

Il primo passo è indubbiamente quello di introdurre questa disciplina nelle aule scolastiche, e ad esempio inserirla all’interno del programma di educazione civica, la quale è diventata oramai materia obbligatoria, dove, fortunatamente in alcune scuole, ha già trovato applicazione.

I concetti di base fondamentali che tutti devono conoscere sono tre:

  1. La finanza è parte della vita di tutti i giorni ed è utile conoscerla, saperla gestire e quindi occuparsene;
  2. La finanza aiuta a raggiungere e perseguire i propri obiettivi e sogni;
  3. La conoscenza e l’approfondimento di essa permettono di risolvere molti problemi e complessità.

Di sicuro questo non basta, c’è bisogno di decisioni strutturali e specifiche, in grado di ampliare l’inclusione sociale, garantire un’evoluzione a tutto il sistema e che sia sostenibile nel tempo.

L’alfabetizzazione finanziaria rappresenta, quindi il miglior investimento che possiamo fare su noi stessi e quindi cruciale per combattere la disuguaglianza e favorire lo sviluppo.

Da giovane investitore indipendente, appassionato della Finanza, mi ritengo fortunato ad aver intrapreso questo percorso in autonomia, in tempi prematuri, attraverso il quale riesco ad ampliare sempre più il mio bagaglio, oltre che ad avere notevoli soddisfazioni.

Resto con la speranza che possano aumentare le iniziative, in modo da velocizzare il processo di diffusione delle conoscenze finanziarie e ridurre quindi il divario con il resto del Mondo.


A cura di Andrea Del Zompo (partecipante del Master Executive in Finanza e Controllo

Questi ed altri temi sono affrontati nei Master in Amministrazione, Finanza e Controllo di Gestione.

Ultima modifica il 27/08/2021

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