Per lungo tempo la professione del Dottore Commercialista si è focalizzata troppo solo sulle problematiche di natura contabile e fiscale. Recentemente l’innovazione portata avanti dall’Agenzia delle Entrate, attraverso processi di maggiore digitalizzazione dei servizi (vedi anche l’introduzione della fatturazione elettronica), sta costringendo la categoria dei commercialisti a ripensare al loro ruolo professionale, divenuto sempre più riproducibile su larga scala, con processi semplificati e a costi molto più bassi rispetto al passato.

I Commercialisti, per non estinguersi, dovranno iniziare ad occuparsi di altre tematiche a maggior valore aggiunto, e l’occasione gli viene proposta anche dalle nuove disposizioni legislative (vedi la riforma del nuovo codice della Crisi d’Impresa) e dai nuovi accordi intrapresi dal CNDCEC che naturalmente comporteranno l’approccio a nuovi modelli di erogazione del servizio e nuovi strumenti di lavoro. Si pensi, ad esempio, alle attività di business planning, di treasury management, o più semplicemente al ruolo cardine che dovrà interpretare il commercialista con l’entrata in vigore del nuovo Codice della crisi di impresa (rinviata al 16 maggio 2022) del Titolo II, Parte I, sulla disciplina dell’allerta e della composizione assistita della crisi (al 31 dicembre 2023) e nel frattempo con la facilitazione del ricorso alle soluzioni negoziate e agli strumenti alternativi al fallimento, operative dall’entrata in vigore del Decreto Legge 118/2021 già dal 25 agosto 2021.

Tutte attività nelle quali dovrebbe essere possibile (anche con l’aiuto delle istituzioni) creare competenze specifiche per il riconoscimento di validità tecniche rispondenti ad alcuni ruoli professionali e consulenziali del commercialista (es.: ottenere finanziamenti o agevolazioni, nei piani di risanamento, ecc.). Nella moderna concezione del Commercialista 4.0 lo sviluppo di queste attività non deve essere visto riduttivamente solo nella compilazione di un software o nello sviluppo di una reportistica di natura economica e finanziaria, occorre soprattutto saper analizzare ed interpretare i dati.

Da questo bisogno nasce l’esigenza di avere sul mercato percorsi formativi dedicati alla categoria per questo scopo (come “master per commercialisti” e “corsi per commercialisti”) in grado di trasferire competenze innovative, ed al cui master/corso si associno anche software e modelli excel che potranno diventare utili tool professionali per accompagnare il professionista verso questi ambiti lavorativi più specialistici e richiesti dal mercato. Inoltre sarà importante che questi master commercialista offrano anche a tutti i partecipanti (nell’ambito delle lezioni) delle esercitazioni e simulazioni sull’utilizzo tecnico dei tool, nonché l’interpretazione dei valori e dei dati che ne discenderanno.

Tutti i master/corsi proposti qui di seguito prevedono:

• lo svolgimento di esercitazioni e sviluppo di casi aziendali in aula (fisica o virtuale) con l’uso di Excel.
• il diritto al rilascio dei Crediti Formativi (un credito per ciascuna ora di formazione erogata) sia nel caso di formazione “in presenza” sia nella modalità "online", a favore di tutti gli iscritti negli Albi dei dottori commercialisti e degli esperti contabili.

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