Una sintesi per i neolaureati

“Congratulazioni!” Termina così un faticoso percorso di studi e subito siamo catapultati nel mondo del lavoro. Magari laureati in materie letterarie, scientifiche o tecniche per poi entrare in contesti strutturati, realtà formate da individui che svolgono mansioni diametralmente opposte alle nostre, sconosciute e impensabili. Trascorriamo, quindi, i primi giorni a guardarci intorno, senza riuscire a capire esattamente “chi faccia cosa” e come sia strutturato davvero quel fantastico mondo di cui ora facciamo parte.
La realtà aziendale è un mondo ingarbugliato con mille sfaccettature e riuscire a definirne i dettagli spesso risulta molto difficile. In questo breve articolo proponiamo una piccola guida per analizzare un’azienda e la sua organizzazione.

Le Teorie Organizzative

Diversi i tentativi di codificare il modo di fare organizzazione e diverse le teorie per migliorare il funzionamento. Analizzare nel dettaglio tutte le teorie organizzative dalla Rivoluzione Industriale ad oggi è un lavoro complesso e ci riserviamo un secondo articolo per poterlo fare. In questa sede si vuole analizzare l’azienda da un punto di vista interno, quello del dipendente. Gli individui che lavorano all’interno di un’azienda, infatti, sono uno degli ingranaggi più importanti del grande orologio organizzativo aziendale. Un’organizzazione, infatti, “non ha altra esistenza se non quella delle persone che la fanno vivere”.

Seguendo questo assioma possiamo analizzare il modello delle 7S, sviluppato alla fine degli anni settanta da Richard Pascale, Robert Waterman e Tom Peters.

Suddetto modello è composto da 7 variabili, divise a loro volta in due macro categorie: hard e soft.

Le prime sono:

  • La strategia intesa come strategia di breve, medio o lungo periodo; risposta necessaria per un’organizzazione alle sfide dell’ambiente esterno, alle nuove opportunità di business o di crescita, o come risposta ai problemi e alle esigenze interne ed esterne.
  • La struttura come organigramma e organizzazione delle risorse interne.
  • I sistemi come procedure e processi per sviluppare e sostenere le attività dell’impresa.

Le seconde, invece, sono:

  • Lo stile che corrisponde al modus operandi che utilizzano le figure apicali nei confronti dei loro collaboratori e degli stakeholder.
  • Lo staff come le persone che lavorano in azienda.
  • Le skills intese come competenze delle risorse.
  • I valori condivisi (Shared Values) riportano al concetto di cultura aziendale e sono considerati delle chiavi di volta per il successo di un’azienda.

A supporto di quanto detto possiamo vedere lo schema sottostante che evidenza le interconnessioni, l’interazione e l’influenza reciproca che ogni “S” ha l’una con l’altra.

   

Figura 1. Modello delle 7 S di Richard Pascale, Robert Waterman e Tom Peters.

Applicare questa logica permette all’azienda di crescere e prosperare perché è in grado di esaminare tutte le strategie organizzative: sia quelle oggettive definite nelle Hard, sia quelle soggettive presenti nelle Soft.

 

Qual è l’organigramma della vostra azienda?

Ogni azienda è dotata di una propria struttura organizzativa, rappresentata graficamente dall’organigramma che identifica attività e ruoli all’interno di un’organizzazione. Infatti, l’organigramma consente di distinguere tutte le aree aziendali evidenziandone il rapporto gerarchico/funzionale; consente, quindi, di definire l’accentramento e il decentramento del potere decisionale. Esistono diversi tipi di organigramma, ma è necessaria una macro distinzione:

La struttura funzionale (struttura elementare) è una forma organizzativa in cui il criterio di specializzazione permette la costruzione di aree omogenee per ambito di attività come ad esempio l’area amministrativa, le vendite, gli acquisti, la produzione, etc. In questo caso, le decisioni dipendono dal vertice o direzione aziendale. Inoltre, come possiamo vedere dal grafico, ogni funzione o area aziendale ha un proprio riquadro diviso e non collegato agli altri; questo denota un’elevata specializzazione nei ruoli che, se da un lato comporta una maggiore efficienza operativa, dall’altro non crea condivisione di idee e competenze. Questa struttura è adottata da aziende specializzate in un singolo prodotto o servizio.

                  

Figura 2. Organigramma funzionale.

La struttura divisionale è applicata in aziende che hanno intrapreso scelte di diversificazione legate a diversi prodotti o servizi, spesso molto diversi tra loro. In questo caso, all’interno di ciascuna divisione, si riscontrano varie strutture funzionali, che implicano la creazione di ruoli e mansioni simili. Pertanto, vi è una forte competizione tra le risorse con lo stesso ruolo garantendo un clima competitivo e stimolante.

                 

Figura 3. Organigramma divisionale.

La struttura a matrice viene applicata in un sistema aziendale particolarmente dinamico, in quanto si sviluppa su entrambe le dimensioni dei precedenti organigrammi. I dipendenti appartengono a due unità organizzative, sia alla funzionale rispetto alle proprie competenze, sia alla divisionale in relazione al prodotto, servizio o cliente.

                     

Figura 4. Organigramma a matrice.

 

In che azienda siete?

Secondo numerosi studiosi ed esperti di organizzazione aziendale, possiamo definire 8 tipi di organizzazioni aziendali. Pertanto, è importante definire dove ci stiamo dirigendo per poterne studiare a pieno ogni caratteristica.

Organizzazioni con finalità economica

Sono le aziende private del settore industriale o terziario e servizi

Organizzazioni sociali o di pubblica utilità

Sanità, scuola, assistenza o organizzazioni not for profit

Pubbliche amministrazioni

Servizi per la collettività, amministrative e burocratiche

Organizzazione di rappresentanza sindacale e professionale

Sindacati dei lavoratori e associazioni imprenditoriali

Partiti e organizzazioni politiche

Organizzazioni o associazioni volontarie e movimenti politici

Organizzazioni per la difesa degli interessi ambientali, locali e dei consumatori

Organizzazioni che si battono per la tutela dell’ambiente

Organizzazioni religiose

Comunità o movimenti religiose

Organizzazioni militari

Organizzazioni di tipo militare

 

Figura 5. Tabella riassuntiva.

Quanto riassunto nella tabella, servirà per definire cosa produce la vostra azienda, di che organizzazione fa parte e, di conseguenza, studiarne accuratamente tutti i dettagli.

 

La Cultura Organizzativa

Un’altra dimensione da analizzare, all’interno della propria azienda, è la sua cultura organizzativa.
Lo studio degli aspetti culturali e simbolici delle organizzazioni contemporanee è diventato uno dei filoni di ricerca più importanti in ambito organizzativo grazie alla diffusa convinzione che ciò che davvero conta nella vita delle organizzazioni si svolge a livello culturale. Dunque, la cultura viene definita come un’altra dimensione dell’organizzazione con lo scopo di influenzare il modo in cui le persone prendono decisioni, comunicano e si comportano; fornisce un senso di identità collettiva, nonché di coinvolgimento e senso di appartenenza all’organizzazione. Si tratta di un insieme di norme e valori di tutti i membri dell’organizzazione con lo scopo di riflettere la filosofia, le opinioni e le convinzioni su cui si fonda l’azienda e contribuire alla creazione di schemi di pensiero, valori e obiettivi comuni.
Possiamo quindi concludere che la cultura agisce come strumento di coordinamento in grado di allineare comportamenti e obiettivi anche nei casi più complessi, in particolar modo può essere considerata come uno strumento di coordinamento e di interdipendenza tra gli individui. E’ proprio a partire dai dipendenti e dal loro comportamento che i valori dell’azienda diventano tangibili per tutto il mondo.

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Riferimenti Bibliografici

  • G. Bernardi, Sistemi organizzativi aziendali, Edizione Libreria progetto, Padova, 1985
  • Favotto Francesco, Bozzolan Saverio, Parbonetti Antonio, Economia Aziendale. Modelli, misuri, casi. McGraw-Hill Education, 2016
  • Mintzberg Henry, La progettazione dell'organizzazione aziendale, Il Mulino, 1996
  • Morgan Garet, Images. Le metafore dell’organizzazione, Franco Angeli, 2015
  • Cocozza Antonio, Organizzazione. Culture, modelli, governance, Franco Angeli, Milano, 2016
  • Stefania Di Carlo e Massimo Franco, Una nuova cultura organizzativa per l’innovazione delle Pa, Sviluppo e Organizzazione, 2017

A cura di Francesca Sisti (partecipante all'Executive Master in Amministrazione del Personale e Consulenza del Lavoro)

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