Le domande che ci poniamo oggi in realtà sono due: quali i criteri che devono prendere in considerazione professionisti già attivi nella scelta di un Master? E soprattutto, perché dovrebbero frequentarne uno?

Rispondiamo prima alla seconda domanda. Oggi il mercato del lavoro, già afflitto dalla crisi e in preda a continui e repentini cambiamenti, chiede competenze sempre “al passo”, dedicando la propria attenzione quasi esclusivamente a professionisti talmente aggiornati da riuscire persino a prevedere tali cambiamenti, se non addirittura ad anticiparli.

Inoltre, se le stesse aziende tendono sempre di più ad assicurare una formazione continua ai propri dipendenti in modo da renderli in grado di guidare, e in alcuni casi, salvare l'impresa per cui lavorano, perché non dovrebbe porsi lo stesso obiettivo il libero professionista (un avvocato o un consulente titolare del proprio studio, ad esempio), rappresentando ed incarnando di fatto egli stesso la propria azienda?

Va infine considerato che per un libero professionista la concorrenza è molto alta: non deve infatti soltanto risultare più preparato, specializzato e aggiornato dei suoi colleghi “in proprio”, ma complessivamente anche di quei suoi colleghi che, ognuno con la propria specializzazione, lavorano alle dipendenze di un'azienda in grado di offrire più competenze specifiche in larga scala. Quindi non solo risulta importante il suo aggiornamento professionale, ma sicuramente ad accrescere l'interesse nei suoi confronti è anche un'adeguata specializzazione in uno o più determinati settori.

Nel caso di un libero professionista, dunque, come scegliere il Master giusto?

Si punti, restando ovviamente nella propria area di competenza, ad un percorso con un programma didattico specifico che non fornisca nozioni troppo generali, che si presumono già acquisite, ma che entri nel merito dell'aggiornamento e della specializzazione in modo diretto e che vanti anche una sostanziale percentuale di esercitazioni pratiche. Per non perdere tempo e denaro inoltre, si evitino assolutamente corsi che non aggiungerebbero nulla al proprio sapere e che non garantiscano un'adeguata crescita professionale. L'obiettivo deve infatti consistere nell'acquisizione di abilità professionali adeguate sia alla specifica area di interesse che alla richiesta attuale di quel tipo di professionalità, che è poi il proprio personale obiettivo di carriera, il cui raggiungimento non determinerà soltanto il successo professionale, ma anche quello umano e individuale.